Ricerchiamo collaboratori

Ricerchiamo collaboratori: marco.capodieci87@gmail.com

mercoledì 3 febbraio 2010

Pericle agli Ateniesi


"Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, di rispettare le leggi e proteggere coloro che ricevono offesa. Qui ad Atene facciamo così. E un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così."
(Discorso di Pericle agli Ateniesi, 461 aC - Tucidide)

lunedì 1 febbraio 2010

La Premier League come "Avatar" A Londra debuttano le partite in 3D






Ecco la notizia da Lastampa.

In nove pub britannici la sfida tra
Arsenal e Manchester trasmessa
in nuova versione tridimensionale
LONDRA
Dal 4-3-3 al 3D, il futuro del calcio è stereoscopico: oggi in nove pub di Gran Bretagna e Irlanda la supersfida tra Arsenal e Manchester United è stata trasmessa in versione tridimensionale. Una novità assoluta, una prima mondiale destinata a rivoluzionare non solo il calcio ma tutto lo sport in tv.

Spettatore-attore immerso nell’atmosfera agonistica. Un modo nuovo per vivere, anche da casa, gli eventi sportivi. Reso possibile dalle tecnologie di BSkyB che ha scelto una classica della Premier League per tenere a battesimo il primo test-esperimento (ne seguiranno altri fino ad aprile). Per ora limitato ad un pubblico ristretto (circa 400 spettatori sparsi nei locali di Londra, Manchester, Cardiff, Edinburgo e Dublino), e dotato di occhialini speciali per seguire l’incontro come mai prima d’ora. In tre dimensioni, appunto. Dal bancone del pub con l’illusione di essere sugli spalti dell’Emirates stadium. Di più. Non in tribuna ma direttamente in campo.

Poche settimane dopo l’uscita di "Avatar" il colossal di James Cameron che ha stravolto i canoni cinematografici, lo sport annulla il ritardo e regala a milioni di spettatori in tutto il mondo un posto in prima fila, addirittura in campo, "dal vivo". Anticipazione della televisione del domani, sempre più interattiva e realistica. Che consente di "assistere" a gol, passaggi, contrasti. Con esatta precisione, definizione in HD, una visione «spettacolare e palpitante», secondo il giudizio dei pochi fortunati che hanno già sperimentato la tecnologia. «L’effetto è impressionante - il giudizio di Steve, tifoso dell’Arsenal -. Sembra di essere a tre metri dal pallone. Non immaginavo nulla di simile. Peccato solo che il debutto del calcio in 3D sia coinciso con la sconfitta dell’Arsenal. Era una partita storica, non dovevamo perderla».

Anche Johnathan, che ha seguito la sconfitta dei suoi gunners nel pub Elk di Fulham, è rimasto colpito: «La qualità delle immagini è semplicemente perfetta. Mai visto nulla di simile. Avevo visto Avatar al cinema ma una partita diventa ancora più spettacolare». L’unica preoccupazione di Katie è che ora i tifosi, abituati troppo bene dal calcio tridimensionale, finiscano per disertare gli stadi: «È talmente realistica che sembra di essere in tribuna». Dopo il calcio, settimana prossima sarà la volta del rugby tridimensionale: in occasione del debutto dell’Inghilterra nel Sei Nazioni contro il Galles, 40 cinema in Gran Bretagna trasmetteranno l’incontro in 3D. «Non c’è da stupirsi che lo sport in tv vada in questa direzione - ha spiegato Jeremy Darroch, direttore generale di BSkyB -. Da anni se ne parla e ora finalmente abbiamo la tecnologia per realizzarlo. Vogliamo innovare e regalare ai nostri abbonati il miglior prodotto possibile. È una giornata speciale».

E dopo la "proposta" di Tinto Brass di girare un film porno in 3D, già battezzato "Chiavatar" dalla stampa ecco un altro settore che si è fatto stregare dalla nuova tecnologia...siamo curiosi di scoprire fin dove si spingerà ancora la nuova rivoluzione tecnologica che ci sta investendo...restate con noi...probabilmente ne vedremo delle belle!!!

No Cassano? No Party


Il corriere.it riporta una bella notizia sul nostro talento barese.
La commedia dell'arte, creatura tipicamente italiana, ha trovato in Antonio Cassano la sua nuova, smagliante maschera. È l’eroe delle curve contro l’universo vip delle tribune. Il re del popolo degli stadi contro l’establishment. L’estro e la sregolatezza contro gli schemi e la disciplina. Il campione che allo squisito gesto tecnico sa accoppiare, schietto e sanguigno, il gestaccio screanzato. Checco Zalone (che se ne intende) sostiene che Cassano è l'incarnazione della pugliesitudine, impastata di arroganza e spavalderia. Ma allora lo è anche dell’italianitudine. La curva non è municipalista. Quella genovese della Samp è antropologicamente affine, se non iden tica, a quella del Bari. Cassano non conosce il federalismo. Il dialetto è barese, ma la sua gestualità è nazionale. Lo amano anche se fa i capricci. Lo adorano anche se fa le bizze. Anzi: lo amano e lo adorano proprio perché fa i capricci e le bizze. Fosse solo lamentoso, sarebbe diverso. Ma è sempre furioso, irridente, sguaiato, triviale, e per questo sembra un eroe in guerra contro i burocrati del calcio e degli stadi. È il disordine, e quando una squadra decide di prendersi Cassano lo fa sempre con l’aria di chi sospira: speriamo bene. Ha messo in subbuglio il Bari, la Roma, il Real, la Sampdoria. E per un pelo si è salvato lo spogliatoio della Fiorentina, questo è certo. Il suo passaggio da Genova a Firenze non poteva che creare la ribellione del popolo. E infatti.

Cassano, dotato com’è di un’arte sopraffina, è un virtuoso del dribbling. Ma nessun altro campione, quando fa il tunnel a un avversario, assume quell’aria spaccona di chi, con un numero di tecnica sublime, sembra che voglia dedicare una sonora pernacchia al mondo: non solo all’avversario ridicolizzato, ma alla panchina, alla tribuna, alla televisione, ai commentatori sportivi, al mondo. A Lippi. Nel dualismo con Lippi, del resto, le folle incantate da Cassano vedono l’ennesima riproposizione della frattura tra popolo ed élite, tra la «gente» e le istituzioni. Lippi è l’istituzione (pro tempore). Cassano è il Masaniello che va all’assalto del Palazzo. Lui non cambia. È furbo, sì, ma non conosce il linguaggio delle opportunità, la geometria delle circostanze. Potrebbe fare il buono, e otterrebbe molti più riconoscimenti di quanti non ne abbia avuti. Ma non ce la fa a fare il buono, la sua maschera gli impone di essere così. Come Jessica Rabbit, potrebbe dire: «Non è colpa mia, è che mi disegnano così». Non è un ipocrita come molti suoi colleghi che in privato si danno alle follie e alle gozzoviglie e in campo fanno le mammolette a occhi bassi. Cassano non si sdoppia. Il suo principio è il caos, non il cosmo ordinato. La sua è una sfida continua. Un invito permanente alla battaglia. Per questo è così adorato anche se i presidenti e gli allenatori diffidano tanto (e ragionevolmente) di lui.


Cassano non scherza quando è aggressivo. Le sue sono aggressioni vere. Verbali, più di frequente. Fisiche, come quando viene immortalato nell’atto in cui vorrebbe materialmente azzannare un arbitro che gli fa un (presunto) torto. I tifosi del momento si mettono le mani nei capelli, perché sanno che quel gesto significa squalifiche interminabili. Ma in questo caso è la ragione che parla. Il cuore è tutto con lui, con il Masaniello che impreca, si sbraccia, insulta, lancia apocalittici improperi. Nel nome del popolo, naturalmente. Nel nome della curva, pronta a ripagare il suo eroe con cori di osanna. Cassano non scherza nemmeno quando dice di avere nella sua tabella di seduttore centinaia di donne. Magari saranno di meno. Ma conta il valore di trofeo che quell’elenco da nuovo Don Giovanni venerato dalle curve significa per un ragazzo non bello, non affascinante, cresciuto nelle strade della Bari meno signorile, agiata, educata, istruita, il simbolo del riscatto e della promozione umana e sociale. È il simbolo che lui ce l’ha fatta, che ha scalato i vertici, che è arrivato fino alla sommità senza perdere l’anima. E quelli come lui, cresciuti come lui, non belli come lui, ma che sono rimasti senza nome e senza fama, vedono in lui il risarcimento: il gestaccio contro il mondo dei potenti che vestono elegante e parlano forbito e stanno tranquilli in campo. E che storcono il naso quando vedono Cassano il nuovo sanculotto. E che sbeffeggia i potenti delle tribune con l’estro dei suoi tunnel: la più grande pernacchia contro il mondo.

sabato 30 gennaio 2010

Per uno squillo fidanzato riduce in fin di vita rivale

Ecco l'articolo riportato da Repubblica.it

Picchiato in modo selvaggio per aver fatto uno squillo sul cellulare di una ragazza. E' accaduto venerdì notte a un giovane ventenne di Collegno he ora si trova ricoverato in prognosi riservata in ospedale. Ad aggredirlo a calci e pugni il fidanzato della ragazzo, un diciannovenne di Venaria incensurato. E' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio.
La vittima ha un grave ematoma al capo, conseguenza di uno del calci subiti. I medici, tuttavia, si sono dichiarati ottimisti riguardo le possibilità di sopravvivenza del ragazzo, che ha perso molto sangue ma che ha superato le prime 24 ore successive al ricovero senza ulteriori complicanze.

Intanto l'aggressore, interrogato dagli investigatori, ha ammesso le proprie responsabilità, dicendo di non essersi reso conto della gravità di quanto commesso. Secondo una prima ricostruzione dei fatti,a scatenare la sua gelosia è stato uno squillo arrivato giovedì mattina sul telefonino della fidanzata. Rintracciato il numero, l'aggressore ha richiamato quello che sospettava essere un suo rivale e ha fissato per la sera un appuntamento in piazza della Liberazione a Collegno. Entrambi si sono presentati all'incontro accompagnati da alcuni amici, che tuttavia non hanno avuto il tempo di intervenire. L'aggressione, infatti, è durata meno di 20 secondi lasciando la vittima a terra. L'intera scena è stata ripresa da una telecamera di un chiosco.

Il video dell'aggressione è stato ripreso da alcune telecamere fisse.

Per vedere il video, CLICCA QUI